Necrologio in onore di Matteo Montanari
E’ difficile per me descrivere il profondo sentimento di amicizia e di
ammirazione che mi legava al compagno Matteo da pochi giorni scomparso ed è
altrettanto difficile per me descrivere, visto che non sono abituato a livello
stilistico, un testo che ricordi un militante politico ed un amico piuttosto che
un’analisi politica od ideologica di un’idea, di un autore, di un ordinamento
sociale etc. Cercherò quindi, in questo breve ricordo di onorare, per quanto mi
è possibile, l’amico Matteo. Vorrei partire da un fatto, affinché il lettore non
mi giudichi come “revisionista” o “traditore” della causa marxista-leninista
(non né sarebbe il caso!) semplicemente il mio percorso ideologico mi ha portato
a distaccarmi da questo percorso politico senza però rinnegarlo e senza
riconoscerne i meriti nella mia formazione e nella lotta per un mondo differente
rispetto all’attuale governato dalle logiche del capitalismo. Conobbi Matteo,
per via telematica nel 2018 quando sia io che lui ci sentivamo in vena di
criticare le derive politicamente corrette e socialdemocratiche che stavano
prendendo piede dentro al Fronte della Gioventù Comunista (FGC) che portò dopo
al “frazionismo/scissione” fra il FGC ed il Partito Comunista (PC). In questo
periodo; nonostante i miei errori spesso legati al mio atteggiamento, spesso
cervellotico e scorbutico, mi sono schierato dalla parte del PC e dell’ala
intransigente (ancor’oggi sono convinto che questa scelta sia stata ed è la più
coerente); ma lasciando perdere il lato politico dei miei ricordi vorrei
soffermarmi sull’umanità e l’amicizia che il Montanari dava ai suoi compagni, ai
suoi consimili, ai suoi amici: in questo periodo egli mi difese sempre sia dalle
calunnie personali nei miei confronti ricevute sia sul livello strettamente
legato a quelle delle idee. Quando mi allontanai definitivamente dal FGC nel
2019 e presi le distanze dagli ambienti politici marxisti-leninisti nel 2020
rimasi comunque in stretto contatto con Matteo; perché, nonostante (come tutti
sappiamo Matteo era un convinto marxista! Sempre meglio ribadire l’ovvio) il
marxismo egli era una persona estremamente colta, arguta e soprattutto non era
dogmatica e non aveva il “prosciutto negli occhi” per le tematiche riguardanti
la spiritualità e la Tradizione. Egli è stato musulmano prima di prendere la via
del marxismo, e ciò l’ha aiutato ad uscire da un periodo buio della sua
gioventù; spesso mi raccontava dei suoi viaggi in Turchia ed in Iran; egli
quando nel delirio macchinico costituito dal web si infiammava la “santa
inquisizione” contro il “rossobrunismo” non ebbe problemi, ad approfondire nel
suo privato, autori come Julius Evola, Aleksandr Dugin, Leonid Savin, Carlo
Terracciano, Nick Land, Osho etc. come ad interessarsi della questione,
controversa per molti, dei diritti maschili (in lingua inglese spesso chiamati
Redpill) nonché, come il sottoscritto, ha sempre difeso gli Stati socialisti
almeno dalle calunnie dell’imperialismo americano: la Repubblica Popolare
Democratica di Corea in primis come gli amici della Korean Friendship
Association (Alarico, Jean Claude, Marco,Giovanni sicuramente ricordano). Quello
che voglio dire, è che nonostante non concordassimo in tutti, egli ha avuto una
vita coerente, una vita forte e grande, una vita che l’ha visto sempre impegnato
a “nuove sintesi”, alla comprensione, a migliorarsi anche interiormente questo
senza rinunciare al Mito sociale del marxismo (chiedo venia al lettore, come
mito intendo il senso positivo che ne dava il Sorel quando parlava del marxismo
inteso come il Mito della lotta di classe che uccide la metafisica che il
materialismo capitalistico immette nel mondo per distruggere la coscienza di
classe). Ovunque te sia, Matteo, ti ricordo con queste parole: con amicizia ed
ammirazione nonché con estremo rispetto fino a chiamarti Maestro. Non dobbiamo
piangere per te, ma riprendere il tuo semplice insegnamento lottando per ciò che
e soprattutto creare non uno, non dieci, ma cento o mille futuri Montanari
questo grazie a ciò che hai lasciato a chi ti ha conosciuto ed apprezzato.
Ὅν οἱθεοὶ φιλοῦσιν, ἀποθνήσκει νέος Inna lillahi wa inna ilayhi raji'un إِنَّا
لِلَّٰهِ وَإِنَّا إِلَيْهِ رَاجِعُونَ Con questo ti saluto, non con un addio ma
con un arrivederci, Pietro Missiaggia