LA MIA ESPERIENZA NEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ COMUNISTA
PROLETARI
DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!
LA
MIA ESPERIENZA NEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ COMUNISTA
![]() |
Bandiera del Fronte della Gioventù Comunista in una foto tratta da: <https://www.vvox.it/wp-content/uploads/2017/08/camping-guerriglia-frontegioventucomunista.jpg> |
«[...]
Insomma siamo sempre lì: la malattia infantile del sinistrismo»
(Nikolaj
Ostrovskij)1Premessa
Questo
articolo nasce dopo svariate riflessioni sul mio passato, presente e
futuro politico. Molti compagni, amici, conoscenti ed interlocutori
sono a conoscenza del mio passato nelle schiere giovanili di un
partito autoproclamatosi marxista-leninista, dal quale, dopo alcuni
mesi di militanza, sono uscito poiché non condividevo più certe
idee che si stavano distaccando dal marxismoleninismo per sfociare
nel "sinistrismo moderno"2.
Nonostante la giovanile in questione si ritenesse e si ritenga
tutt'ora una "avanguardia
nella lotta al revisionismo nel movimento comunista internazionale",
essa cade però nel più bieco revisionismo, nel dogmatismo e nelle
fuorvianti e deleterie concezioni movimentiste sessantottine; sto
parlando della giovanile del Partito Comunista di Marco Rizzo (la
quale il giorno dopo la stesura di questa prefazione vedrò staccarsi
da esso, per proseguire in via indipendente), il Fronte Della
Gioventù Comunista. Ho pensato attentamente in questi ultimi giorni,
mesi ed anni su come mettere in luce le mie esperienze in modo più
obbiettivo ed agevole per il lettore, argomentandole secondo le basi
espresse dai dirigenti che hanno forgiato la storia del movimento
comunista mondiale. Questa tesi vuole concentrarsi in tre punti
principali:
- La mia esperienza personale;
- La critica al comunicato del FGC uscito in data 12 marzo 2020, che si prefigge di scindersi dalleidee forgiate dal PC;
- La stesura di una conclusione che tenga conto dei diversi aspetti illustrati.
L'articolo
che ne uscirà vuole essere anche la voce di una forte critica al
pensiero insito nell'organizzazione di questa gioventù che si
proclama comunista. Io scrivo perché «Dire la verità, arrivare
insieme alla verità, è compiere azione comunista e
rivoluzionaria»3,
come diceva Antonio Gramsci, e le idee progressiste non si possono
fermare; per questo è mio dovere morale e da comunista denunciare il
decadentismo borghese di questa giovanile basato sulla mia
esperienza, ma anche su riflessioni oggettive e critiche sulla teoria
e pratica della politica da essa proposte, in base alle idee
immortali del marxismo-leninismo!
Pietro
Missiaggia
11
marzo 2020
La mia esperienza personale
«Grande
è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente»
Mao
Tsetung
Cari
compagni del FGC,
Mi
rivolgo a voi che siete rimasti nel Fronte della Gioventù Comunista
e con cui ho condiviso momenti importanti e indimenticabili di
formazione e militanza. Voglio parlarvi apertamente per spiegarvi,
finalmente, i reali motivi che mi hanno spinto a lasciare
l'organizzazione, soprattutto alla luce della scissione del FGC dal
PC.
Martedì
4 settembre 2018 decisi di unirmi al Fronte Della Gioventù Comunista
poiché ero da tempo interessato alle idee del marxismo. Il mio primo
impatto con il pensiero in questione avvenne nel 2015, quando per
spronare la mia curiosità guardavo documentari su Karl Marx,
sull'URSS, la DDR ecc. ma al tempo non avevo intenzione di
interessarmi di queste materie in maniera seria e continuata; mi
avvicinai al pensiero marxista in maniera più seria e coerente dal
2017, e dopo circa un anno, decisi di provare ad entrare nelle
schiere di una delle organizzazioni giovanili comuniste più
conosciute in Italia.
In
questa giornata di fine estate, mi incontrai con una ragazza (che poi
scoprii essere la segretaria provinciale dell'organizzazione del mio
territorio), la quale mi fece compilare un cosiddetto modulo di
pretesseramento, inserendo dati anagrafici, indirizzi elettronici e
apponendo infine una firma. La ragazza inoltre mi spiegò le basi
dell'organizzazione; le posi qualche domanda sulla Repubblica
Islamica dell'Iran e gli parlai di diverse questioni di politica
estera; notai lei piuttosto sconvolta, non gradiva molto queste mie
domande forse per via dell'eccessiva difficoltà oppure semplicemente
non le riteneva priorità al momento. Nonostante l'iniziale
smarrimento dell'interlocutrice, questo primo momento fu piuttosto
positivo; ero entrato nel Fronte Della Gioventù Comunista, ma non
ancora ufficialmente, poiché ero ancora un "pretesserato".
Il pretesseramento consiste in un "periodo di prova"
con il quale l'organizzazione valuta se accettare o meno i suoi
militanti; durante questo periodo i pretesserati possono anche uscire
di loro spontanea volontà. In questo lasso di tempo si è membri
attivi dell'organizzazione, ma si è sprovvisti della tessera
ufficiale che attesta la propria presenza come militante all'interno
dell'organizzazione. La durata del pretesseramento è assai
variabile: solitamente si estende per un minimo di 3 mesi. Iniziò un
periodo interessante, poiché per la prima volta nella mia vita
facevo parte di un'organizzazione politica che pensavo rispecchiasse
le mie idee. Ero felice sopratutto poiché con questa esperienza
potevo risolvere i miei dubbi ideologici e studiare i classici del
marxismo-leninismo insieme a persone più preparate di me, le quali
potevano aiutarmi a risolvere i miei interrogativi di natura
ideologica. Purtroppo la realtà era completamente diversa.
Dopo
i primi mesi di militanza sul mio territorio, iniziai ad essere
criticato per diverse concezioni che avevo, le quali per
l'organizzazione apparivano sbagliate, estremiste, anti-marxiste,
sovraniste, "rossobrune" ecc.
Ricordo
come se fosse ieri la prima volta cui venni criticato; mi fu
commissionato, per un presidio davanti ad una struttura scolastica,
di scrivere un discorso ove denunciavo le condizioni infrastrutturali
delle scuole e l'incuria del governo italiano al riguardo. Il
discorso venne approvato via chat ed infine arrivò il giorno tanto
atteso del dibattito davanti al pubblico, ma non mi fu concessa la
parola. Perché? Il mio discorso era troppo "complesso" per
gli studenti. Naturalmente sono conscio che non bisogna parlare per
"sofismi" ai giovani, ma lo stesso Fronte agisce
parlando per "frasi fatte" e "sofismi"; parlerò
con cognizione di causa di quest'aspetto successivamente, in base al
principio espresso da Lenin per cui «non bisogna adulare i
giovani»4.
Essi,
dunque, da un lato sminuiscono la gioventù ritenendola incapace di
comprendere i concetti del marxismo-leninismo, dall'altro però la
sostituiscono alla classe operaia e praticano una politica
sessantottina che riprende il mito dello "studente-eroe". A
tal proposito citerei le parole di Guy Besse, Segretario del Partito
Comunista Francese, il quale evidenziò in tal senso l'erroneità di
queste concezioni, durante la sessione
del Comitato Centrale del Partito, tenutasi nell'ottobre 1969. Disse:
«Noi
non stiamo cercando stiamo cercando di negare le differenze fra le
generazioni. Queste differenze derivano dai cambiamenti che stanno
avvenendo nella base economica e sociale, dal modo in cui viene
riconosciuta la rapidità e la magnitudine di questi cambiamenti, e
dalle relazioni, che essi provocano. Pertanto questi fenomeni non
dovrebbero essere sottostimati: dovrebbero ricevere il giusto posto
nel presente ruolo sociale e politico dei giovani. Tuttavia, affinché
possano essere valutati correttamente, è vitale ricordare che la
gioventù, nonostante la sua natura innegabile specifica, non esiste
indipendentemente dalle classi e dagli strati sociali, che non
costituisce una classe sociale e non è inerentemente
rivoluzionaria».5
L'errore
implicito nell'analisi del FGC è quello di valutare gli studenti
come una "classe" interamente rivoluzionaria.
La
mia militanza quindi proseguì, ma notai che iniziavano a divampare
le prime discussioni sul web; il FGC possiede svarianti militanti che
utilizzano molto frequentemente i social network; in particolare
Facebook ed Instagram per discutere di marxismo-leninismo, fare
propaganda della loro organizzazione, ecc. Questo sembrava a prima
vista molto positivo ed utile; ma alla fine si rivelò
controproducente.
Venni
criticato in una discussione ove si parlava dei diritti LGBT nei
paesi del "socialismo reale" poiché sostenevo che
questi diritti non erano mai esistiti sotto il regime socialista, non
avevano né utilità né il fine di tutelare le persone con
differente orientamento sessuale, ma facevano parte di un sistema di
propaganda ideologica assai ampio; una propaganda che il pensiero
unico neoliberale usa per fomentare il nichilismo nella gioventù.
Per questo venni accusato di "usare
un linguaggio scurrile", di
"omofobia"
e di "idolatria"
verso il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin
(considerato da loro semplicemente come "omofobo",
non come una figura politica da analizzare); per quanto concerne
l'omofobia devo rispedire le accuse al mittente: ho pieno rispetto
per l'uomo e la donna che si dichiarino omosessuali, ma ciò non vuol
dire che io debba accettare acriticamente le idee dei movimenti LGBT,
le quali fanno gli interessi della classe dominante neoliberale in un
clima di lobbismo oscurantista. Dopo queste prime critiche accettai
il fatto e mi impegnai a "migliorare", ad autocriticarmi
sotto questi aspetti e a cercare un dialogo con i diversi membri
della mia federazione e quelli delle altre; ciò fu inutile, per
svariate motivazioni. Innanzitutto portai alla segretaria della mia
federazione diverse problematiche: saltavamo le riunioni, la maggior
parte dei membri non avevano nemmeno letto Marx, ci occupavamo
solamente di qualche volantinaggio. Le mie valutazioni non vennero
accettate, semplicemente perché non erano importanti per loro e, di
conseguenza, venni criticato poiché non mi impegnavo nel "lavoro
pratico" e ricadevo unicamente nell'"intellettualismo".
Successivamente
parlai di questi problemi al coordinatore dell'area nord-est; egli,
con la sua arroganza, mi rispose che non era un problema perché «il
nostro obbiettivo è cercare di attrarre all'interno
dell'organizzazione sempre più giovani» e non «masturbarsi
su Stalin e Kim Il Sung». Rimasi allibito: queste furono le parole
del coordinatore dell'organizzazione per tutta l'area del nord-est.
Successivamente scoprii che contribuì a diffamarmi vigliaccamente,
ma ciò non mi turbò: alla fine presumo che le sue siano
semplicemente manie di protagonismo e boriosa tracotanza. Dopo
adeguate "riflessioni", mi venne negata la tessera, poiché
avevo commesso un "grave errore", cioè le discussioni ed i
litigi coi compagni sui social; allora il 26 aprile 2019 decisi di
comunicare al coordinatore dell'area del nord-est la mia decisione di
uscire, motivata da una semplice ragione: «il voler approfondire
autonomamente le idee marxiste-leniniste». Dopo averglielo
annunciato via messaggio, mi chiamò e mi disse boriosamente che ero
"un incapace ed un ignorante" (vorrei omettere al
lettore certi termini poco consoni). Rimasi deluso di
quest'atteggiamento perché non me l'aspettavo; inoltre venni
rimproverato perché avrei approcciato la questione "secondo una
visione personalistica dei fatti".
Sembrava
tutto finito, ma ancora una volta mi sbagliavo. Infatti, a metà
agosto 2019, appena ritornato dal mio viaggio in Russia, m'accorsi
che alcuni contatti mi avevano bloccato su Facebook; chiesi ad alcuni
di loro il perché di quest'azione; la loro risposta fu semplice e
precisa e per tutti implicitamente identica: «Durante il campeggio
estivo [che si tiene annualmente in Calabria, ndr] hanno detto
che te sei omofobo, misogino, pervertito, rossobruno, fascista e che
bisogna bloccarti e segnalarti. Inoltre hai offeso i militanti della
tua sezione e non solo».
Ne
rimasi molto amareggiato e sconfortato.
Naturalmente,
respingo le accuse di "misoginia" e "perversione",
gratuite e di cattivo gusto. Queste nascono da una vicenda piuttosto
ironica: scrissi una volta, sotto una foto di una compagna del FGC,
la parola «bellissima»: la ragazza in questione mi prese per un
pervertito e mi offese in chat ed io, ingenuamente, replicai in
maniera relativamente poco cortese sbagliando, ma ero in una
situazione dove venni messo alle strette.
Fui
inoltre vittima d'insulti, continue ingiurie e persino di bullismo da
parte di diversi militanti del Sud. Non faccio nomi per correttezza.
Dal
mio punto di vista, un militante "comunista" dovrebbe
avere un minimo di rispetto e di decenza, ma evidentemente
l'educazione non fa parte dello statuto del FGC.
Al
momento in cui scrivo, vengo chiamato da un amico il quale mi
comunica che il FGC si è staccato dal PC.
Mentre
l'Italia si trova sotto quarantena per lo stato di pandemia del virus
COVID-19, i profili principali del FGC sui social network annunciano
la scissione dal Partito di Marco Rizzo. È l'inizio di una nuova
era, che porterà sempre di più l'organizzazione giovanile ad
appoggiare le idee sinistrate tipiche dei baizuo, le
quali stavano sorgendo ed avvelenando la gioventù che rappresenta il
movimento già da tempo. È mio dovere quindi analizzare il loro
comunicato e parlare di questa scissione nonostante il FGC non la
ritenga tale, poiché si considera una "giovanile indipendente
da sempre". La frase del Presidente Mao che ho riportato
all'inizio del capitoletto, «Grande è la confusione sotto il
cielo», sta a significare che i partiti comunisti nel mondo
occidentale (e rispettive giovanili) appariranno sicuramente
disorientati a vedere una gioventù sedicente "comunista"
nel pieno del decadentismo borghese, ma, come diceva il leader
cinese: «La situazione è eccellente!». Perché? Per un
ovvio motivo: le idee progressiste ed il pensiero marxista potranno
essere inquinati dalla peggio gioventù ma, prima o poi,
queste idee evidentemente assimilate ad uno stadio superiore,
trionferanno per liberare l'umanità dal giogo del capitalismo,
oramai nel pieno della sua decadenza economico-culturale.
Come
disse Vladimir Ilič Lenin, artefice della Rivoluzione d'Ottobre:
«Il
marxismo non è un dogma morto, non è una dottrina compiuta, bell'e
pronta, immutabile, ma una guida per l'azione»6.
A
noi appartiene il compito di sviluppare il marxismo ed usarlo come
metodo d'azione, tutelandolo dalla revisione del sinistrismo
borghese, come quello del Fronte Della Gioventù Comunista. Credo
che il Partito Comunista di Marco Rizzo, il quale ha sempre mantenuto
questa posizione, debba ora combattere più che mai contro questo
decadentismo e sinistrismo "fucsia", per
forgiare la sua grande vittoria finale!
Pietro
Missiaggia
12
marzo 2020
Riflessioni sulla natura della scissione tra FGC e PC
«Il
mio popolo, a cui appartengo e amo, è il popolo tedesco. La mia
nazione che ammiro con fierezza, è la nazione tedesca. Una nazione
cavalleresca, fiera e dura. Io sono il sangue del sangue, la carne
della carne dei lavoratori tedeschi e per questo sono stato il loro
figlio rivoluzionario e più tardi sono diventato il loro capo
rivoluzionario» Ernst Thälmann7
Per
iniziare citerò la dichiarazione completa del Fronte Della Gioventù
Comunista8:
«Il
Fronte della Gioventù Comunista ha sospeso il patto di unità
d’azione con il Partito Comunista, sino a quando non saranno
ristabilite le condizioni politiche ed organizzative interne previste
dallo scorso
congresso9,
base politica comune sulla quale era stato siglato
il patto.
Una decisione che non abbiamo preso a cuor leggero, ma che è ormai
inevitabile di fronte alla progressiva
mutazione del PC che
in questi giorni ha avuto un incredibile approfondimento. La nostra
decisione è stata preceduta da numerose comunicazioni interne, alle
quali non ha seguito alcun risultato. Anzi.
Quanto
accaduto in queste ultime ore è davvero la
sintesi impietosa di come l’involuzione di questo percorso politico
abbia raggiunto il livello della farsa. Mentre
l’intero Paese è in balìa di una emergenza che rischia di
trasformarsi in una catastrofe sociale per i lavoratori e le classi
popolari, al posto di vedere un Partito in prima fila nel suo lavoro,
nella vigilanza, nella presenza e nell’organizzazione delle lotte
dei lavoratori, si approfitta di questa distrazione per regolare
conti interni, commissariare federazioni con votazioni via mail e
senza poter
consentire riunioni nazionali e locali, estromettere dirigenti dal
loro ruolo, convinti che l’emergenza nazionale copra la vicenda. Al
posto di esercitare il proprio compito di avanguardia, si ripiega nel
peggiore opportunismo.
Abbiamo
assistito a una continua spirale involutiva, che ha visto un chiaro
allontanamento dalla linea congressuale. Abbiamo
visto troppo spesso abbandonare le categorie di analisi marxiste per
adottare un linguaggio volutamente ambiguo, strizzando apertamente
l’occhio ai settori reazionari e di destra, facendone propri i
richiami sulla sovranità. [!!!]
Abbiamo
visto un Partito ricadere nel peggior
elettoralismo,
costantemente
assente dalle lotte, ripiegato su un’esistenza virtuale fatte di
sole pagine social [!!!],
privo di una strategia complessiva.
Un partito che è finito a fare del massimalismo di ritorno
limitandosi a
individuare l’orizzonte necessario del socialismo, ma senza dotarsi
di una strategia in grado di far avanzare di un millimetro le
condizioni per raggiungerlo. [!!!]
Abbiamo
registrato numerose violazioni delle norme di funzionamento interno;
la
soppressione e lo svuotamento dei momenti di discussione collettiva.
Non si tratta di elementi che si possono etichettare come formalismi
fini a sé stessi o questioni separate dalla mancanza di una
strategia complessiva, dall'incredibile
caccia alle streghe interna che continua ad essere alimentata,
dall'impostazione puramente elettoralistica del lavoro politico,
dalla sovrapposizione e progressiva sostituzione di un Partito - che
abbiamo contribuito a costruire - con la figura del suo Segretario
Generale [!!!].
Si tratta di questioni che hanno un ruolo strumentale e
coscientemente voluto, nell'interesse di spostare l'attenzione da
quella che a tutti gli effetti è una deviazione politica dalle tesi
congressuali, abbassando il livello della narrazione e del dibattito
e alimentando lotta interna facendo
leva su personalismi.
Nonostante
tutto ciò, nonostante attacchi palesi contro la natura del patto
d’unità d’azione, abbiamo continuato a fare il nostro lavoro con
disciplina, mai facendo mancare il nostro supporto alle iniziative
locali, e venendo
troppo spesso attaccati per non aver fatto abbastanza.
Avevamo
riposto speranza in una convocazione del Congresso che avrebbe potuto
portare a ricondurre nelle giuste sedi una discussione politica
necessaria, sperando che fosse condotta con rigore marxista-leninista
e su questioni di alto interesse e valore, necessarie per apprestare
una strategia. Invece
vediamo che le questioni politiche sollevate vengono banalizzate e
sostituite da una chiamata alle armi contro presunti “nemici”
interni per distogliere l’attenzione dalla trasformazione della
natura politica di questo Partito, con impropri richiami alla
disciplina e al centralismo democratico che perdono di ogni valore
nel momento in cui viene negata ogni possibilità di discussione.
Vediamo il
ripiegarsi su pratiche proprie dei partiti opportunisti che
mortificano in partenza quel dibattito che avrebbe potuto essere un
momento alto della ricostruzione comunista in Italia.
Non
è questo quello che meritano le migliaia di giovani che si sono
avvicinati al Fronte della Gioventù Comunista in questi anni e hanno
impiegato le proprie energie nella costruzione del Partito. Non sono
queste le pratiche e le posizioni politiche che hanno portato quei
giovani a sostenere il Partito poiché in esso vedevano una forza
lontana dall'opportunismo che ha già danneggiato fin troppo la
crescita del movimento comunista del nostro paese. [!!!]
Quando
siamo nati il nostro scopo era ricostruire una presenza comunista tra
le nuove generazioni. Abbiamo giurato a noi stessi che mai e poi mai
avremmo consentito che il lavoro della gioventù fosse compromesso da
pratiche che
volevamo superate per sempre.
Di fronte al
loro riemergere il nostro compito primario è preservare
ideologicamente, politicamente e organizzativamente i giovani,
continuando nella costruzione di una gioventù combattiva e
rivoluzionaria, avanguardia delle lotte, che ha l’ambizione di
rovesciare il capitalismo e costruire una società
socialista-comunista.
Il
FGC andrà avanti nel suo lavoro quotidiano. Esistevamo prima del
patto d’azione con il PC e continueremo a rafforzarci partendo dal
lavoro nelle scuole e nelle università, dalla forza dei nostri
nuclei, di giovani riconosciuti per il loro ruolo di avanguardia
nelle lotte, nella nostra attività internazionale, nel lavoro di
informazione con avanguardia e senzatregua, nell’incremento delle
attività di formazione politica su una coerente base
marxista-leninista. Non rinunceremo a fare la nostra parte nel
percorso della ricostruzione comunista e nel rapporto di
ricostruzione di un fronte sindacale di classe, convinti che solo un
forte lavoro nella gioventù possa preparare quelle forze sane e
nuove che possano dare futuro al movimento comunista in Italia. Un
percorso che deve essere autonomo e indipendente dalla compromissione
con alleanze politiche con forze borghesi di centrosinistra o
sinistra, e partire da una reale condivisione di una strategia comune
in senso rivoluzionario.
Continueremo
a proseguire con coerenza il percorso che ci vede protagonisti nel
movimento giovanile comunista a livello internazionale a partire
dalle attività congiunte con le nostre organizzazioni gemelle, nel
MECYO e nella lotta antimperialista insieme con la FMGD (WFDY).
Il
ritorno del vecchio, dell’opportunismo e dell’individualismo, non
comprometterà l’inevitabile avanzata del nuovo. Perché una
gioventù unita, rivoluzionaria, marxista-leninista è un elemento
essenziale per rovesciare i rapporti di forza a favore dei lavoratori
e delle classi popolari.
Nutriamo
ancora la speranza che questa nostra decisione – che non è una
rottura definitiva – possa essere superata da segnali chiari che
vadano nelle direzioni indicate. In
assenza meglio procedere ciascuno per la propria strada, con la
volontà di evitare quegli strascichi di polemiche e di interferenze
con cui non intendiamo caratterizzare la nostra azione. Anzi
auspichiamo in ogni caso la convergenza sul terreno delle lotte
concrete nei luoghi di lavoro, nei quartieri popolari e in ogni
situazione in cui i comunisti debbano esercitare la propria
funzione.» concludendo con:
«Avanti,
avanti giovinezza rossa, che il rombo della vostra marcia faccia
tremare di paura il cielo!».
Dopo
aver letto la dichiarazione del Fronte della Gioventù Comunista, si
può procedere a una riflessione e a uno studio di questo documento.
Cosa intendono con «base della politica comune ove era stato
siglato, durante il II congresso, il patto fra FGC e PC»? In
cosa consisteva questo "patto"? Analizzando il
documento del II congresso del FGC si trova come base della linea
comune la ricostituzione del movimento comunista in Italia. Al tempo
il FGC polemizzava con fermezza e durezza contro il movimentismo e
revisionismo all'interno dei partiti comunisti italiani post-triennio
1989-1991 ed ai movimenti della sinistra borghese; essa iniziava le
argomentazioni di una politica comune fra PC ed FGC con queste
parole:
«In
particolare la completa autonomia [si
intende un'azione non coordinata dal PC, almeno a grandi linee, ndr]
del FGC era uno strumento necessario per far maturare la convinzione
della necessità storica del Partito, come strumento di emancipazione
della classe operaia. Ciò che oggi può apparire scontato non lo era
assolutamente pochi anni fa, quando l'attacco alla forma partito
portato avanti da opportunisti e movimentisti, specialmente nella
gioventù aveva prodotto forti riflessi»10.
Essi
al tempo siglarono il patto con il PC, lasciandosi alle spalle una
"falsa autonomia" anche se dichiarata "completa
e necessaria" da loro stessi nel loro documento
ufficiale, per affermare che il Partito doveva tornare ad essere un
elemento fondamentale per la costruzione di un forte movimento
operaio, come dopotutto è sempre stato. Il FGC al tempo prendeva
distanze dagli opportunisti e movimentisti che vedevano il Partito o
meglio l'organizzazione partitica come un elemento autoritario
negativo.
Essi
tenevano conto delle parole di Karl Marx e Friedrich Engels esposte
nel loro principale testo di propaganda e d'azione, il Manifesto
del partito comunista, e delle parole di Vladimir Ilič
Lenin scritte in Stato e rivoluzione:
«È
oramai giunto il momento che i comunisti espongano apertamente al
mondo intero il loro modo di vedere, i loro scopi, le loro tendenze e
che contrappongano alla favola del comunismo un manifesto di
Partito»11;
«I
comunisti lottano per il conseguimento degli obbiettivi e degli
interessi immediati della classe operaia; ma nel movimento attuale
rappresentano il futuro del movimento»12.
Nel
Manifesto del partito comunista viene impostata l'idea per un
movimento operaio organizzato; il FGC rinnega l'idea di
subordinazione come giovanile ad un partito organizzato. Incapperà
nel disfattismo o nell'anarchismo? Credo che cadrà nel disfattismo
in quanto intriso di idee anarchicheggianti senza nessuna prospettiva
concreta.
Lenin
così scrive in Stato e rivoluzione, testo base della
teoria marxista-leninista dello Stato:
«Non
sogniamo di fare a meno, dall'oggi al domani di ogni amministrazione,
di ogni subordinazione; questi sono sogni anarchici, fondati
sull'incomprensione dei compiti della dittatura del proletariato,
sogni che nulla hanno in comune con il marxismo e che di fatto
servono unicamente a rinviare la rivoluzione socialista fino al
giorno in cui gli uomini saranno cambiati. No, noi vogliamo la
rivoluzione socialista con gli uomini quali sono oggi, e che non
potranno fare a meno né di subordinazione, né di controllo, né di
sorveglianti, né di contabili»12.
V.I.
Lenin cita inoltre le parole di F. Engels:
«Una
rivoluzione è certamente la cosa più autoritaria che vi sia; è
l'atto per il quale una parte della popolazione impone la sua volontà
all'altra parte col mezzo di fucili, baionette e cannoni, mezzi
autoritari,se ce ne sono; e il partito vittorioso, se non vuol aver
combattuto invano, deve continuare questo dominio col terrore che le
sue armi ispirano ai reazionari.»13
Lenin
prosegue:
«L'idea
che si fanno gli anarchici dello stato è confusa e non
rivoluzionaria»15.
Il
FGC nega l'autorità; non quella statale esplicitamente, ma nega
l'autorità di amministrazione del movimento, del futuro Stato
socialista a cui aspirano ecc. Cerca di diventare e di far apparire
al modo d'esser sempre stato "un movimento indipendente";
cosa intende con ciò? Può essere un movimento chiamatosi Fronte
della Gioventù Comunista indipendente? No, è la giovanile di un
partito a cui dovrebbe essere subordinata e di cui deve seguirne i
dettami ideologici al fine di sviluppare una coscienza di classe nei
suoi membri, ma ciò non viene assolutamente fatto; viene negato
oggi, anche se non esplicitamente, ma questa voglia di diventare, o
meglio, di sbandierare il vessillo della "indipendenza"
di quest'organizzazione c'è sempre stata, ma affermare ciò è come
affermare che l'ex gioventù comunista sovietica, il Komsomol, non
era l'organizzazione giovanile del Partito Comunista dell'Unione
Sovietica, ma una semplice organizzazione a sé stante. Questa è
semplicemente un'idiozia.
In
sintesi, negando il principio d'essere la giovanile d'avanguardia di
un partito comunista, essa nega il principio dell'imprescindibilità
del Partito, base della teoria marxista che anch'essi avevano esposto
come ineluttabile ormai tre anni or sono. Il movimentismo, che nel
FGC si sta diffondendo, e con esso anche le posizioni
anarchicheggianti e vicine alla visione dell'eroe romantico dei film
americani, ha ispirato molto anche i movimenti del 1968 e del 1977.
Il
documento congressuale del 2016 del FGC scrive che la giovanile si
affianca al PC perché ha trovato nel Partito Comunista di Marco
Rizzo «Un partito che espone visioni coerenti sulla NATO,
l'imperialismo, l'UE ecc.»16.
Il
FGC oggi rinnega il suo partito, sventolando la bandiera
dell'organizzazione giovanile "indipendente da sempre".
I
nostri giovani rivoluzionari continuano le loro argomentazioni
deleterie affermando "la progressiva mutazione del PC"
e sottolineando:
«Quanto
accaduto in queste ultime ore è davvero la sintesi impietosa di come
l’involuzione di questo percorso politico abbia raggiunto il
livello della farsa. Mentre l’intero Paese è in balia di una
emergenza che rischia di trasformarsi in una catastrofe sociale per i
lavoratori e le classi popolari, al posto di vedere un Partito in
prima fila nel suo lavoro, nella vigilanza, nella presenza e
nell’organizzazione delle lotte dei lavoratori, si approfitta di
questa distrazione per regolare conti interni, commissariare
federazioni con votazioni via mail e senza poter consentire riunioni
nazionali e locali, estromettere dirigenti dal loro ruolo, convinti
che l’emergenza nazionale copra la vicenda. Al posto di esercitare
il proprio compito di avanguardia, si ripiega nel peggiore
opportunismo.»
I
sedicenti rivoluzionari criticano la dirigenza del PC per alcune
ragioni,fra cui la mancata presenza nei posti di lavoro in questi
giorni, in una Repubblica Italiana che ha dichiarato lo stato di
pandemia nazionale per l'emergenza del COVID-19; vorrei vedere loro a
volantinare nelle scuole chiuse. Sarebbe molto interessante...
Ma
possono farmi la cortesia di dirmi come intendono spronare il PC
all'azione sul campo? Organizzando riunioni nazionali e locali quando
non si può nemmeno uscire dal proprio comune di residenza, o meglio
di casa? Forse, qualcuno si è dimenticato di leggere le parole del
Presidente del Consiglio Giuseppe Conte14,
ritenendole inutili data la sua "visione liberal-borghese"...
Essi
continuano:
«Abbiamo
assistito a una continua spirale involutiva, che ha visto un chiaro
allontanamento dalla linea congressuale. Abbiamo visto troppo spesso
abbandonare le categorie di analisi marxiste per adottare un
linguaggio volutamente ambiguo, strizzando apertamente l’occhio ai
settori reazionari e di destra, facendone propri i richiami sulla
sovranità».
Concentriamoci
attentamente su questa frase: «strizzando apertamente l’occhio
ai settori reazionari e di destra, facendone propri i richiami sulla
sovranità».
Questa
frase è assolutamente insensata ed ingiuriosa nei confronti del PC.
Il PC e lo stesso Marco Rizzo hanno sempre fatto riferimento nei loro
discorsi elettorali, teorici ecc. all'antifascismo ed hanno sempre
preso distanze dai movimenti di destra. Come i membri del FGC hanno
argomentato ciò nei social?
«È
assurdo vedere commenti: “sono di destra, ma appoggio Rizzo”
sotto le pagine del PC».
Valutano
Rizzo ed il PC come "filo-destroterminale", quando apre
semplicemente un dibattito televisivo con altri politici,
criticandoli che siano di "destra o sinistra" oppure in
base ai commenti di qualche sconosciuto sulle pagine del PC. Non c'è
che dire, è un'argomentazione da veri marxisti, seguaci di
un'analisi dialettica scientifica!
Per
quanto riguarda i richiami sulla sovranità come elemento
proprio solamente di partiti e movimenti politici di destra, non ci
siamo. Forse essi scordano, che i comunisti, le rivoluzioni
socialiste e popolari nel terzo mondo, le esperienze socialiste
passate e presenti si sono basate sul patriottismo e sul richiamo
all'indipendenza politica da parte del capitalismo e
dell'imperialismo. A riguardo citerò alcuni passaggi di un
illuminante discorso pronunciato da Kim Jong Il nel febbraio 2002:
«Nessuno
potrebbe essere felice vedendo la sovranità della propria nazione
calpestata e il carattere nazionale disprezzato. Amare la propria
nazione,curare le sue tipicità ed i suoi interessi, desiderarne la
prosperità, sono il sentimento e la psicologia dei membri di una
nazione.»15.
Forse
dimenticano anche questo, oppure sono in cattiva fede. Dimostrerò
che il movimento comunista, socialista e progressista s'è sempre
battuto per la sovranità facendo parlare i diretti protagonisti che
l'hanno forgiato nel passato; ma queste parole di vitale importanza
per ogni comunista sono dimenticate dagli opportunisti del FGC.
Cosa
pensava della sovranità un grande politico uomo politico sovietico
come Andrej Ždanov? Ideatore di un "dominus culturale
progressista" che caratterizzò le politiche culturali
dell'URSS in particolare nel primissimo dopoguerra 1946-194816,
egli scrisse in una polemica aperta contro i Partiti socialisti
occidentali le seguenti parole:
«Poiché
la maggior parte dei dirigenti dei partiti socialisti (soprattutto i
laburisti inglesi e i socialisti francesi) agiscono come agenti dei
circoli imperialisti degli Stati Uniti, spetta ai partiti comunisti
la funzione storica specifica di mettersi alla testa della resistenza
al piano americano di asservimento dell’Europa e di smascherare
all’interno risolutamente tutti gli ausiliari dell’imperialismo
americano. Nello stesso tempo, i
comunisti devono appoggiare tutti gli elementi veramente patriottici
che non vogliono lasciar oltraggiare la loro patria, che vogliono
lottare contro l’asservimento della loro patria al capitale
straniero e per la salvaguardia della sua sovranità nazionale. I
comunisti devono essere la forza dirigente che trascina tutti gli
elementi antifascisti amanti della libertà alla lotta contro i nuovi
piani espansionistici americani di asservimento dell’Europa»17.
Egli
prosegue:
«Una
delle linee della “campagna” ideologica che accompagna i piani di
asservimento dell'Europa è
l’attacco contro i principi di sovranità nazionale, l’appello
all'abbandono dei diritti sovrani del popolo e la contrapposizione a
questi principi e diritti dell'idea di un “governo mondiale”. Il
senso di questa campagna consiste nel presentar sotto una luce
favorevole l'espansione sfrenata dell’imperialismo americano, che
colpisce sfrontatamente i diritti sovrani dei popoli, e nel
presentare gli Stati Uniti in veste di campioni delle leggi umane, e
coloro che resistano alla penetrazione americana in veste di fautori
di un nazionalismo “egoistico” e sorpassato.
L’idea
di un “governo mondiale”, ripresa da intellettuali borghesi
sognatori e pacifisti, e utilizzata non soltanto come mezzo di
pressione allo scopo di disarmare moralmente i popoli che difendono
la loro indipendenza dagli attentati dell’imperialismo americano,
ma anche come parola d'ordine particolarmente opposta all'Unione
Sovietica, che difende fermamente e sistematicamente il principio
della effettiva uguaglianza dei diritti e della salvaguardia dei
diritti sovrani di tutti i popoli, grandi e piccoli. Nelle condizioni
attuali, i paesi imperialistici, come gli Stati Uniti, l’Inghilterra
e gli Stati che stanno al loro fianco, diventano nemici pericolosi
dell'indipendenza nazionale e della autodecisione dei popoli, mentre
l'Unione Sovietica e i paesi di nuova democrazia sono un sicuro
baluardo per la difesa dell’uguaglianza dei diritti e
dell'autodecisione nazionale dei popoli»18
Ždanov
mette in guardia contro la propaganda politica e culturale degli
Stati Uniti e dei loro alleati europei contro la sovranità. Sembra
che oggi, a distanza di molti decenni, i comunisti occidentali fra
cui i giovani militanti del FGC, amino supportare le idee
anti-sovraniste; che strizzino l'occhio agli Stati Uniti, all'Unione
Europea e alla globalizzazione; sempre citando il summenzionato
discorso di Kim Jong Il,
«Non
sono i comunisti, ma gli imperialisti che […] ostacolano lo
sviluppo indipendente delle nazioni. Gli imperialisti stanno
manovrando astutamente per realizzare le loro ambizioni di
dominio,con la scusa della "globalizzazione" e della
"integrazione". Essi affermano che l'ideale di costruire
uno stato-nazione sovrano e l'amore per un paese o una nazione siano
"un pregiudizio nazionale anacronistico" mentre la
"globalizzazione" e la "integrazione" sarebbero
le tendenze della presente situazione,in cui la scienza e la
tecnologia stanno sviluppandosi rapidamente e gli scambi economici
tra i paesi vengono condotti velocemente su scala internazionale»19.
Quando
i militanti del FGC leggeranno le parole di un grande uomo politico,
che ha dato anima e corpo per l'URSS, come Andrej Ždanov, o del caro
leader Kim Jong Il, forse non sapranno neanche che sono esistiti
e forse faranno riferimento ad altri politici socialisti per
screditare queste affermazioni e supportare le tesi della sovranità
antitetica all'ideale marxista. Orbene, il FGC apprezza tanto la
figura di Iosif Stalin; cosa disse egli in proposito?
«La
bandiera della indipendenza nazionale e della sovranità nazionale e
stata gettata a mare: non vi e dubbio che questa bandiera toccherà a
voi di risollevarla e portarla in avanti, a voi rappresentanti dei
partiti comunisti e democratici, se volete essere i patrioti del
vostro paese, se volete essere la forza dirigente della nazione. Non
vi è nessun altro che la possa levare in alto»20.
Le
parole che Stalin affermava erano piene di fiducia; egli auspicava
che la bandiera dell'indipendenza e della sovranità nazionale
saranno raccolte ed innalzate dai comunisti; sembra che nei paesi
attualmente socialisti come Cina, Vietnam, Laos, Cuba e Corea
popolare, ciò sia in atto, come anche nei paesi che combattono
contro l'imperialismo statunitense; ma non nei partiti comunisti d'
Italia e dell'Europa Occidentale e neppure, come vediamo, nel FGC.
Come
si può dunque affermare, come è stato fatto, che Stalin "è
un leader del passato e non va più preso in considerazione"?
Ricorderemo
inoltre le seguenti parole di Lenin:
«Riconoscere
la difesa della patria significa riconoscere che una guerra e giusta
o ingiusta. Noi siamo difensori della patria dal 25 ottobre del 1917.
È precisamente per rinforzare il legame con il proletariato
internazionale che noi siamo per la difesa della patria socialista.
La guerra per difendere il socialismo è legittima e "sacra"»21
Ora,
forse, si negherà anche la validità del leninismo...
Si
cerca di formulare strampalati discorsi sulla natura
dell'internazionalismo per giustificare le proprie posizioni
anti-patriottiche; ma noi abbiamo la risposta pronta di un grande
leader che ha forgiato il movimento comunista internazionale ed un
grande paese asiatico, che dopotutto si riconosce ancora nel suo
glorioso nome e nel Partito che egli ha contribuito a creare; si
tratta della parole del Presidente Mao Tsetung. Egli disse, nel suo
celebre discorso Il ruolo del Partito Comunista Cinese nella
guerra nazionale:
«Può
un comunista, che in quanto tale è internazionalista, essere al
tempo stesso un patriota? Noi sosteniamo che non solo può, ma deve
esserlo. [...] I comunisti cinesi devono perciò unire
all’internazionalismo il patriottismo. Noi siamo al tempo stesso
internazionalisti e patrioti e la nostra parola d’ordine è
“combattere in difesa della patria contro gli aggressori”. Solo
combattendo in difesa della patria possiamo sconfiggere gli
aggressori e raggiungere la liberazione nazionale. E solo con la
liberazione nazionale, il proletariato e gli altri lavoratori
potranno raggiungere l’emancipazione. Nelle guerre di liberazione
nazionale, il patriottismo è dunque un’applicazione
dell’internazionalismo»25.
Mao
ha così sbugiardato per sempre questo tipo di demagogia!
Dopo
aver chiarito la questione della sovranità tramite i protagonisti
che hanno forgiato quest'idea, possiamo passare oltre per analizzare
il comunicato del FGC.
Essi
affermano con estrema arroganza:
«Abbiamo
visto un Partito ricadere nel peggior
elettoralismo,
costantemente
assente dalle lotte, ripiegato su un’esistenza virtuale fatte di
sole pagine social [!!!],
privo di una strategia complessiva.
Un partito che è finito a fare del massimalismo di ritorno
limitandosi a
individuare l’orizzonte necessario del socialismo, ma senza dotarsi
di una strategia in grado di far avanzare di un millimetro le
condizioni per raggiungerlo.»
La
critica qui esposta è assai personalistica. Essi criticano il PC di
elettoralismo; questa è una critica che non tiene conto della
posizione antagonista all'elettoralismo che il PC ha sempre
dichiarato e dimostrato anche nei fatti; anche se in quest'epoca di
crisi del movimento comunista mondiale, egli sta cercando anche di
ricavarsi consensi interni. Essi criticano l'assenza del PC nelle
lotte e l'accusano d'essersi ripiegato nei social network. Per
esperienza personale, posso affermare che è il FGC e non il PC ad
essere ripiegato sui social network, dove i militanti
dell'organizzazione, invece d'occuparsi della militanza e di studiare
i classici del marxismo-leninismo, perdono tempo in futilità creando
pagine web, gruppi su Facebook, ove sfoggiano i peggiori
comportamenti da "troll" e da "haters"
del web. Essi accusano il PC di limitarsi ad individuare
l'orizzonte necessario del socialismo senza dotarsi di una strategia
per avanzare verso d'esso. Il FGC ha fatto qualcosa per tutto questo?
Non credo; credo che in Italia sia prematuro parlare d'imminente
instaurazione del socialismo; quello che Rizzo fa, da persona
coerente, è cercare consensi per costruire un partito alternativo al
sistema per far sì che prenda il potere. Il dovere dei comunisti,
come il PC di Rizzo è quello di cercare consensi all'interno dello
Stato Italiano, di sfruttare essi per raggiungere il potere; ma
attualmente in Italia non c'è una situazione che possa permettere il
raggiungimento del socialismo per via rivoluzionaria. Essi poi
continuano incalliti:
«Abbiamo
registrato numerose violazioni delle norme di funzionamento interno,
la
soppressione e lo svuotamento dei momenti di discussione collettiva.
Non si tratta di elementi che si possono etichettare come formalismi
fini a se stessi o questioni separate dalla mancanza di una strategia
complessiva, dall'incredibile
caccia alle streghe interna che continua ad essere alimentata,
dall'impostazione puramente elettoralistica del lavoro politico,
dalla sovrapposizione e progressiva sostituzione di un Partito - che
abbiamo contribuito a costruire - con la figura del suo Segretario
Generale [!!!].
Si tratta di questioni che hanno un ruolo strumentale e
coscientemente voluto, nell'interesse di spostare l'attenzione da
quella che a tutti gli effetti è una deviazione politica dalle tesi
congressuali, abbassando il livello della narrazione e del dibattito
e alimentando lotta interna facendo
leva su personalismi. Nonostante
tutto ciò, nonostante attacchi palesi contro la natura del patto
d’unità d’azione, abbiamo continuato a fare il nostro lavoro con
disciplina, mai facendo mancare il nostro supporto alle iniziative
locali, e venendo
troppo spesso attaccati per non aver fatto abbastanza».
Questa
parte sembra la brutta copia del discorso a porte chiuso fatto da
Nikita Krusciov il 25 febbraio 1956, dopo il XX congresso del PCUS,
per "denunciare i crimini di Stalin ed il culto della
personalità" del suo predecessore; ciò semplicemente per
accaparrarsi il potere. Come disse Concetto Marchesi, nota
personalità politica italiana:
«Tiberio,
uno dei più grandi ed infamati imperatori di Roma trovo il suo
implacabile accusatore in Cornelio Tacito, il massimo storico del
principato. A Stalin, meno fortunato, è toccato Nikita Krusciov.»22.
Che
dire invece di Rizzo? Egli viene criticato dai suoi giovani ex
collaboratori con lo stesso pretesto: il potere.
Essi
criticano Rizzo sulla stessa base su cui Krusciov criticava Stalin:
sul personalismo, sulla deviazioni delle vere tesi ecc. ecc. Storia
vecchia, già sentita, sempre buona per colpire l'avversario
politico!
«Rizzo
è un rinnegato, deve andarsene!»: queste sono le grida della
gioventù "progressista" (si fa per dire).
Peccano
di revisionismo, di concezioni libertarie ed anti-autoritarie. Che
dire: il defunto Caro Leader coreano, Kim Jong Il, spiegò già a suo
tempo alle generazioni del movimento progressista mondiale le
conseguenze delle azioni di cui il FGC sta dando prova in questi
ultimi giorni, quando morì il suo predecessore il Presidente Eterno
Kim Il Sung, grande leader e fondatore della Repubblica Popolare
Democratica di Corea:
«Molta
acqua era passata sotto i ponti dal decesso del Presidente Kim Il
Sung, quando un membro dell’Ufficio politico del Comitato centrale
del partito propose a Kim Jong Il la sua elezione ufficiale a capo
del partito e dello Stato.
Kim
Jong Il vi oppose un rifiuto categorico, rammentando che in
quell’occasione era escluso sostituire il lamento funebre con le
acclamazioni. “Ciò che conta per i comunisti e portare avanti la
rivoluzione, non occupare alte cariche pubbliche”, tagliò corto.
“Mi sono sempre ritenuto un soldato di Kim Il Sung. Intendo
proseguire l’opera rivoluzionaria da lui avviata come suo leale
soldato, proprio come quando era in vita”.
Dopo
un momento di riflessione, rievocò i gravi pregiudizi arrecati alla
moralità dei rivoluzionari dai revisionisti come Krusciov.
Krusciov
urlava “Viva Stalin!” più forte di chiunque altro e tesseva le
lodi del “genio immortale” fingendosi il suo “discepolo più
fedele” allorché Stalin era in vita ma, non appena questi
scomparve, si accaparrò le posizioni più elevate del partito e
dello Stato con l’intrigo e si mise a screditare le gesta compiute
da Stalin nel corso della costruzione del socialismo e della guerra
patriottica in Unione Sovietica, chiamandolo “crudele dittatore”
e “tiranno”, col pretesto di combattere il “culto della
personalità”.
I revisionisti moderni capeggiati da Krusciov cancellarono il nome di
Stalin dalle denominazioni delle città, delle fabbriche, delle
imprese, dei kolchoz, dei sovchoz e delle strade, demolirono i suoi
monumenti e si abbassarono fino ad incenerire le sue spoglie
depositate sulla Piazza rossa. I socialdemocratici contemporanei
sorpassano i revisionisti moderni nell’attacco contro la persona
dei leader precedenti e nell’annientamento delle loro conquiste. Se
i revisionisti attaccavano Stalin perlopiù ammantandosi dei principi
leninisti, i socialdemocratici hanno gettato la maschera per
denigrare e calunniare astiosamente Marx, Engels, Lenin, per non
parlare di Stalin.
Kim
Jong Il deplorò profondamente questi fatti.
Noi
dobbiamo preoccuparci di salvaguardare e proseguire l’opera
rivoluzionaria del Juche avviata dal Presidente Kim Il Sung,
piuttosto che procedere a qualsivoglia elezione, riprese, noi siamo
chiamati a seguire unicamente il sentiero della rivoluzione tracciato
dal nostro Presidente Kim Il Sung e a investire tutti i nostri sforzi
per condurre in porto la sua opera»23
Il
Caro Leader Kim Jong Il continuò nei suoi discorsi e nelle sue opere
a discutere sempre la natura di questi comportamenti opportunistici
caratterizzanti i peggiori periodi del movimento operaio
internazionale:
«Se
noi facciamo le cose per bene, il nostro esempio potrà contribuire
sensibilmente a far regnare una visione autentica della morale
comunista in seno al movimento comunista internazionale. La
moralità comunista è quanto di più puro, nobile e autentico esista
nella sfera della morale. Il suo nocciolo è la fedeltà al leader.
In passato i
revisionisti apparsi nel movimento comunista internazionale, come
Krusciov, l’hanno gravemente compromessa. Denigrando Stalin,
Krusciov ha dato al mondo l’illusione che i comunisti siano uomini
che disconoscono i padri rivoluzionari e che si scannano a vicenda.
Allo stesso modo i traditori del socialismo osano oggi insultare
Lenin, fondatore del primo Stato socialista settant’anni or sono.
Fenomeni simili si sono rivelati anche all’interno di altri partiti
che appartengono al movimento comunista internazionale, privando i
comunisti della fiducia e del sostegno del popolo e portando infine
con sé la caduta del socialismo in svariati paesi. Quanto a noi,
dobbiamo onorare il nostro Presidente Kim Il Sung nell’eternità,
più di quando era in vita, e mostrare così inequivocabilmente al
mondo intero la concezione della morale propria dei comunisti che
fanno onore al proprio leader. È questo il modo di salvaguardare ed
onorare la più nobile moralità comunista e di contribuire
efficacemente alla rinascita internazionale della sua reputazione
infangata dai revisionisti e dai traditori del socialismo»24.
Il
FGC chiamava Rizzo "grande segretario ed uomo politico";
poi al momento opportuno lo ha rinnegato, calunniandone inoltre il
nome e dando così prova della scarsa morale comunista che v'è nel
movimento. Il leader coreano aveva ed ha ragione; i traditori del
socialismo sono sempre presenti. Li abbiamo visti in passato con
Krusciov e li vediamo nell'odierno panorama italiano con il FGC nei
confronti di Rizzo.
Aggiungo
che è casomai il FGC, che vede sempre in base al mito dello
"studente-eroe" base del sessantottismo, impostare i propri
capi di sezione come dei pseudo-idoli da prendere come "guide
spirituali" al posto dello youtuber o del cantante di turno.
Essi confermano d'appartenere al sistema di decadentismo culturale
borghese presente nella nostra società e non di distinguersi da esso
come "rivoluzionari". Essi appartengono alla "peggio
gioventù" che invece di fare dell'ideale una scelta di
vita,cade nei personalismi dello studentello da film americano che
guida altri studenti, un idolo in poche parole che ha sostituito i
martiri e gli eroi delle società passate; che si appresta
perfettamente al funzionamento di una società come quella a
capitalismo avanzato borghese; adattandosi a soddisfare i sogni
repressi di giovani studenti che vorrebbero andare contro
tutto e tutti ma senza sapere come mai, o forse per fare un
"dispetto" all'autorità. In poche parole confermano le
tesi della liquidità nella società a capitalismo avanzato, come il
filosofo Zygmunt Bauman aveva scritto nelle sue innumerevoli opere
sul tema25.
Infine,
che dire dell'accusa "del vedersi svuotare gli organi di
discussione ed essere accusati di non aver fatto abbastanza"?
Posso affermare che essi non dovrebbero lamentarsi di ciò,
quando ho visto coi miei occhi che negli organi di discussione
teorica del FGC stesso non si discuteva nemmeno di Karl Marx!
Inoltre, sì, ha ragione "l'autoritario" Rizzo, essi non
fanno abbastanza. Perché? Perché perdono tempo sui social!
Essi
continuano la loro crociata per affermare le tesi del pensiero
sinistrato:
«Avevamo
riposto speranza in una convocazione del Congresso che avrebbe potuto
portare a ricondurre nelle giuste sedi una discussione politica
necessaria, sperando che fosse condotta con rigore marxista-leninista
e su questioni di alto interesse e valore, necessarie per apprestare
una strategia. Invece
vediamo che le questioni politiche sollevate vengono banalizzate e
sostituite da una chiamata alle armi contro presunti “nemici”
interni per distogliere l’attenzione dalla trasformazione della
natura politica di questo Partito, con impropri richiami alla
disciplina e al centralismo democratico che perdono di ogni valore
nel momento in cui viene negata ogni possibilità di discussione.
Vediamo il
ripiegarsi su pratiche proprie dei partiti opportunisti che
mortificano in partenza quel dibattito che avrebbe potuto essere un
momento alto della ricostruzione comunista in Italia. Non
è questo quello che meritano le migliaia di giovani che si sono
avvicinati al Fronte della Gioventù Comunista in questi anni e hanno
impiegato le proprie energie nella costruzione del Partito. Non sono
queste le pratiche e le posizioni politiche che hanno portato quei
giovani a sostenere il Partito poiché in esso vedevano una forza
lontana dall'opportunismo che ha già danneggiato fin troppo la
crescita del movimento comunista del nostro paese. [!!!]
Quando siamo nati il nostro scopo era ricostruire una presenza
comunista tra le nuove generazioni.
Abbiamo
giurato a noi stessi che mai e poi mai avremmo consentito che il
lavoro della gioventù fosse compromesso da pratiche
che volevamo superate per sempre.
Di fronte al
loro riemergere il nostro compito primario è preservare
ideologicamente, politicamente e organizzativamente i giovani,
continuando nella costruzione di una gioventù combattiva e
rivoluzionaria, avanguardia delle lotte, che ha l’ambizione di
rovesciare il capitalismo e
costruire
una società socialista-comunista.»
Il
lettore si domanderà di che nemici interni al PC parlano. Essi
starnazzano di "militanti
rinnegati" che non hanno votato per
Rizzo alle comunali romane. Se vogliamo parlare di "caccia
alle streghe interna", questo è
esattamente ciò che è successo a me, ma non per colpa di Rizzo,
bensì per colpa dei rinnegati del FGC. Essi hanno propagandato
pubblicamente la mia persona in maniera negativa, dichiarando che non
ero "uscito di mia spontanea volontà, ma espulso perché
rossobruno!".
Perché
non potrei accusare loro di avermi trattato come un "eretico
medievale"?
Ebbene,
criticano Rizzo in base alle proprie decisioni politiche quando sono
loro i primi ad essere intrisi di opportunismo. Dichiarano di
preservare i giovani "ideologicamente, politicamente ed anche a
livello organizzativo": s'è visto...
La
metà di loro si forma su Senza Tregua tralasciando i testi
marxiani, si occupa esclusivamente di volantinaggio e proselitismo
sessantottino nelle scuole ed università. E che dire del futuro che
si prospetta loro? Vedremo. A parer mio, li vedremo prossimamente
schierarsi con la peggio feccia della sinistra borghese: sardine,
PaP, ecc. perché quelli sì che sono "veri rivoluzionari"!
Per
quanto riguarda l'impegno del PC sulla costruzione del movimento
comunista a livello nazionale, posso affermare che non mi sembra la
critica adatta da fare visto che il FGC ha deciso di staccarsi dal
Partito, creando un ulteriore scissione nel movimento comunista che
tanto dicono di voler far crescere.
Concludono
quindi il loro comunicato riaffermando le tradizionali alleanze a
livello internazionale e scrivono:
«Nutriamo
ancora la speranza che questa nostra decisione – che non e una
rottura definitiva – possa essere superata da segnali chiari che
vadano nelle direzioni indicate».
Non
saranno loro a decidere dove andrà il Partito Comunista. Il PC
continuerà il suo cammino verso l'avvenire del socialismo e del
comunismo! Nessun opportunista moderno può frenare la marcia della
storia!
Pietro
Missiaggia
Per una conclusione
Nonostante
il mio passato turbolento nel Fronte della Gioventù Comunista, sono
rimasto molto amareggiato delle decisioni prese ieri inerenti alla
deviazione ideologica dall'impostazione guidata dal PC e dal suo
segretario generale Marco Rizzo. Per me è stato un forte dispiacere.
Vorrei terminare rispondendo ad una vecchia accusa: che io, non
militando più, non sarei "degno di parlare" perché
non sono un "rivoluzionario" ma un "vecchietto
da salotto". Che dire... Credo fermamente nel mio ruolo: quello
di intellettuale e pensatore a favore della classe operaia e di
qualsiasi movimento progressista che si opponga alle idee
dell'imperialismo e del capitalismo neoliberale odierno; che si
oppone non scimmiottando per le strade i centri sociali o "trollando"
nei social ma portando idee utili alle odierne e future
generazioni.
Pietro Missiaggia 13 marzo 2020
Pietro Missiaggia 13 marzo 2020
Ringraziamenti
Voglio
ringraziare diverse persone che mi sono state sempre vicine a livello
umano durante questa battaglia e nella stesura di questo scritto:
Questo
articolo è dedicato a Lucia Pelloso, a cui voglio tanto bene e che
mi ha supportato in ogni momento del lavoro... Ridendo e scherzando
con me!
Questo
articolo è indirizzato a tutta l'umanità progressista, al Partito
Comunista e al suo segretario generale, Marco Rizzo.
Ringrazio
personalmente dal profondo del mio cuore i seguenti amici e compagni:
Jean-Claude
Martini, stimato compagno, amico fiorientino e Segretario Generale
della Korean Friendship Association (KFA) e membro del Centro Studi
sull'Idea del Juche, che ringrazio per il suo tempo e per la sua
pazienza.
Francesco
Alarico Della Scala, stimato compagno, vice segretario della KFA e
vice direttore del Centro Studi sull'Idea del Juche, il quale mi ha
aiutato molto in questo progetto.
Lo
stimato amico e compagno Francesco Barbetta che nonostante le sue
divergenze s'è dimostrato sempre disponibile ad aiutarmi.
Lo
stimato amico e compagno Elia Pupil, in onore dell'amicizia che ci
lega, nonostante passate divergenze, verso un futuro radioso.
La
stimata compagna Elisa Carlizza, che s'è sempre dimostrata una buona
amica e mi ha sempre supportato in ogni momento difficile, fra cui
anche questo.
Lo
stimato amico e compagno Marco Tumminaro, vice segretario della KFA e
membro del Centro Studi sull'Idea del Juche, che ringrazio per la sua
eterna pazienza, per ascoltarmi ogni giorno e per la condivisione di
molti progetti comuni.
La
stimata compagna italo-tedesca Elisa Sieglinde Vogt, per aver
partecipato fin da subito con entusiasmo alla mia idea di redazione
della tesi in questione e per aver proposto una sua futura traduzione
in lingua tedesca.
Lo
stimato compagno siciliano Gabriele Zuccarello che mi ha procurato
materiale bibliografico con estrema pazienza.
Lo
stimato compagno “Soyuz Koba 1961”, per il suo immane lavoro di
studio, ricerca e traduzione delle opere marxiste-leniniste al
servizio del popolo e della rivoluzione socialista.
Ringrazio in particolar modo, il compagno Samuele Cheli; per
avvermi supportato sempre negli ultimi anni di lavoro politico.
Ed infine il vecchio amico Franco
Tremattozzi, per il supporto datomi a livello morale da sempre
durante questa battaglia!
Note
bibliografiche
1.
N. Ostrovskij,
“Come fu temprato l'acciaio”,
Edizioni PGRECO, Milano, 2019, p. 410 [2^ ed. curata da D.Rossi].
2. Con "sinistrismo moderno" intendo gli estremismi di sinistra insiti all'interno del movimento comunista ed operaio internazionale. Il movimentismo, l'estremismo giovanile, le idee anarchicheggianti erano presenti anche nel passato del movimento operaio e comunista internazionale, ma dopo il triennio 1989-1991 che vide la caduta del muro di Berlino e la fine dell'esperienza socialista sovietica e la conseguente fine delle esperienze del socialismo reale nell'Est-Europeo, fece scivolare i partiti comunisti del resto del globo verso l'ideologia socialdemocratica, anarchica, movimentista che vedeva nei giovani l'elemento principale, nel nichilismo attivo della società capitalista sviluppata e nei movimenti LGBT e femministi come la sua avanguardia, andando così a svalutare il ruolo guida della classe operaia.
3.A. Gramsci, Democrazia Operaia, “L'Ordine Nuovo”, 21 giugno 1919.
4.V.I. Lenin, “Pensieri scelti”, Tindalo, Roma, 1970, pag. 190.
5.Citato in E.J. Batalov, “Filosofia della rivolta”, Anteo Edizioni, Reggio nell'Emilia, 2018, pag. 28.
6.V.I. Lenin, “Pensieri scelti”, Tindalo, Roma, 1970, p. 13. Vedi anche D.Rossi, L'attualità del pensiero di Karl Marx, edizioni PGRECO, Milano, 2018, p. 37.
7.E.Thälmann “Antwort auf Briefe eines Kerkergenossen” , Berlin 1961, p.73
8.<Avanti, avanti giovinezza rossa!>, 12 marzo 2020). (link cit a piè di pag.)
9.”Documento politico approvato dal 2°Congresso Nazionale del Fronte della Gioventu Comunista”, Roma,FGC, 9-10-11 dicembre 2016.
10.FGC, op. cit., p. 93.
11.K. Marx, F. Engels, “Manifesto del partito comunista”, Garzanti, Milano, 2017, p. 35.
12.Ibidem, p. 87.
13.V.I. Lenin, “Stato e rivoluzione”, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2002, p. 65.
14.F. Engels, “Dell'autorità”, articolo scritto per L'Almanacco Repubblicano per l'anno 1874.
15.V.I. Lenin, op.cit., p. 78.
16.FGC,op cit., p. 93-98.
17.Cfr. (Corona-virus,Conte firma il DPCM), 11 marzo 2020.(link cit a piè di pag.)
18.Kim Jong Il,“Opere scelte vol. XV”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang, 2011, pp. 232-33 ed. fr.
19.P. Cantini, G. Carpi, V. Pili, “Stalin il minotauro e la cipolla”, Edizioni Clichy, Prato, 2019, pp. 69-70.
20.A. Ždanov, “La situazione internazionale”, “Politica e ideologia”, Edizioni Rinascita, Roma, 1949
21.Ibidem.
22.Kim Jong Il, cit., pp. 235-36.
23.I.V. Stalin, “Discorso di chiusura del XIX° Congresso del PCUS”, 14 ottobre 1952. cit. in Stalin, “Sočinenija”, vol. XVI, Izdatel’stvo Pisatel’, Moskva 1997, p. 229
24.V.I. Lenin, “L'estremismo, malattia infantile del comunismo”, ed. Lotta comunista, Milano, 2002.
25.Mao Tsetung, “Opere scelte vol. II”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pechino, 1971, pp. 204-05.
26.P. Cantini, G. Carpi, V. Pili, op.cit., p. 115.
27.”Aneddoti su Kim Jong Il, vol. I”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang 2013, pp. 67-68 ed. fr.
28.Kim Jong Il, “Opere scelte vol. XIII”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang, 2009, pp. 385-386 ed. fr. Si segnala al lettore in particolare anche il testo di Kim Jong Il “Rendiamo il nostro paese e la nostra patria ancora più fiorenti, fedeli al proposito del grande leader compagno Kim Il Sung”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang 2012, p. 6 ed. ing.
29.Cfr. in particolar modo Z. Bauman, “Vita liquida”, Laterza, Bari, 2005, pp. 33-48.
2. Con "sinistrismo moderno" intendo gli estremismi di sinistra insiti all'interno del movimento comunista ed operaio internazionale. Il movimentismo, l'estremismo giovanile, le idee anarchicheggianti erano presenti anche nel passato del movimento operaio e comunista internazionale, ma dopo il triennio 1989-1991 che vide la caduta del muro di Berlino e la fine dell'esperienza socialista sovietica e la conseguente fine delle esperienze del socialismo reale nell'Est-Europeo, fece scivolare i partiti comunisti del resto del globo verso l'ideologia socialdemocratica, anarchica, movimentista che vedeva nei giovani l'elemento principale, nel nichilismo attivo della società capitalista sviluppata e nei movimenti LGBT e femministi come la sua avanguardia, andando così a svalutare il ruolo guida della classe operaia.
3.A. Gramsci, Democrazia Operaia, “L'Ordine Nuovo”, 21 giugno 1919.
4.V.I. Lenin, “Pensieri scelti”, Tindalo, Roma, 1970, pag. 190.
5.Citato in E.J. Batalov, “Filosofia della rivolta”, Anteo Edizioni, Reggio nell'Emilia, 2018, pag. 28.
6.V.I. Lenin, “Pensieri scelti”, Tindalo, Roma, 1970, p. 13. Vedi anche D.Rossi, L'attualità del pensiero di Karl Marx, edizioni PGRECO, Milano, 2018, p. 37.
7.E.Thälmann “Antwort auf Briefe eines Kerkergenossen” , Berlin 1961, p.73
8.<Avanti, avanti giovinezza rossa!>, 12 marzo 2020). (link cit a piè di pag.)
9.”Documento politico approvato dal 2°Congresso Nazionale del Fronte della Gioventu Comunista”, Roma,FGC, 9-10-11 dicembre 2016.
10.FGC, op. cit., p. 93.
11.K. Marx, F. Engels, “Manifesto del partito comunista”, Garzanti, Milano, 2017, p. 35.
12.Ibidem, p. 87.
13.V.I. Lenin, “Stato e rivoluzione”, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2002, p. 65.
14.F. Engels, “Dell'autorità”, articolo scritto per L'Almanacco Repubblicano per l'anno 1874.
15.V.I. Lenin, op.cit., p. 78.
16.FGC,op cit., p. 93-98.
17.Cfr. (Corona-virus,Conte firma il DPCM), 11 marzo 2020.(link cit a piè di pag.)
18.Kim Jong Il,“Opere scelte vol. XV”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang, 2011, pp. 232-33 ed. fr.
19.P. Cantini, G. Carpi, V. Pili, “Stalin il minotauro e la cipolla”, Edizioni Clichy, Prato, 2019, pp. 69-70.
20.A. Ždanov, “La situazione internazionale”, “Politica e ideologia”, Edizioni Rinascita, Roma, 1949
21.Ibidem.
22.Kim Jong Il, cit., pp. 235-36.
23.I.V. Stalin, “Discorso di chiusura del XIX° Congresso del PCUS”, 14 ottobre 1952. cit. in Stalin, “Sočinenija”, vol. XVI, Izdatel’stvo Pisatel’, Moskva 1997, p. 229
24.V.I. Lenin, “L'estremismo, malattia infantile del comunismo”, ed. Lotta comunista, Milano, 2002.
25.Mao Tsetung, “Opere scelte vol. II”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pechino, 1971, pp. 204-05.
26.P. Cantini, G. Carpi, V. Pili, op.cit., p. 115.
27.”Aneddoti su Kim Jong Il, vol. I”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang 2013, pp. 67-68 ed. fr.
28.Kim Jong Il, “Opere scelte vol. XIII”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang, 2009, pp. 385-386 ed. fr. Si segnala al lettore in particolare anche il testo di Kim Jong Il “Rendiamo il nostro paese e la nostra patria ancora più fiorenti, fedeli al proposito del grande leader compagno Kim Il Sung”, Casa Editrice in Lingue Estere, Pyongyang 2012, p. 6 ed. ing.
29.Cfr. in particolar modo Z. Bauman, “Vita liquida”, Laterza, Bari, 2005, pp. 33-48.
1
N. Ostrovskij, Come fu temprato l'acciaio, Edizioni PGRECO,
Milano, 2019, p. 410 [2^ ed. curata da D.Rossi].
2
Con "sinistrismo moderno" intendo gli estremismi di
sinistra insiti all'interno del movimento comunista ed operaio
internazionale. Il movimentismo, l'estremismo giovanile, le idee
anarchicheggianti erano presenti anche nel passato del movimento
operaio e comunista internazionale, ma dopo il triennio 1989-1991
che vide la caduta del muro di Berlino e la fine dell'esperienza
socialista sovietica e la conseguente fine delle esperienze del
socialismo reale nell'Est-Europeo, fece scivolare i partiti
comunisti del resto del globo verso l'ideologia socialdemocratica,
anarchica, movimentista che vedeva nei giovani l'elemento
principale, nel nichilismo attivo della società capitalista
sviluppata e nei movimenti LGBT e femministi come la sua
avanguardia, andando così a svalutare il ruolo guida della classe
operaia.
3
A. Gramsci, Democrazia Operaia, “L'Ordine Nuovo”, 21
giugno 1919.
4
V.I. Lenin, Pensieri scelti, Tindalo, Roma, 1970, pag. 190.
5
Citato in E.J. Batalov, Filosofia della rivolta, Anteo
Edizioni, Reggio nell'Emilia, 2018, pag. 28.
6
V.I. Lenin, Pensieri scelti, Tindalo, Roma, 1970, p. 13. Vedi
anche D.Rossi, L'attualità del pensiero di Karl Marx,
edizioni PGRECO, Milano, 2018, p. 37.
7
Antwort auf Briefe eines Kerkergenossen, Berlin
1961, p.73
(http://www.thaelmanngedenkstaette.de/GSETHP/Brief.html).
8
http://www.gioventucomunista.it/avanti-avanti-giovinezza-rossa/#more-2994
(Avanti, avanti giovinezza rossa!, 12 marzo 2020).
N.B.
Le frasi in grassetto sono una sottolineatura dell'autore per
permettere uno studio del testo.
9
Documento politico approvato dal 2°Congresso Nazionale del
Fronte della Gioventu Comunista, Roma, 9-10-11 dicembre 2016.
10
FGC, op. cit., p. 93.
11
K. Marx, F. Engels, Manifesto del partito comunista,
Garzanti, Milano, 2017, p. 35. 12 Ibidem, p. 87.
12
V.I. Lenin, Stato e rivoluzione, Edizioni Lotta Comunista,
Milano, 2002, p. 65.
13
F. Engels, Dell'autorità, articolo scritto per L'Almanacco
Repubblicano per l'anno 1874. 15 V.I. Lenin, op.cit., p.
78. 16 FGC, cit., p. 93-98.
14
Cfr.
http://www.governo.it/it/articolo/coronavirus-conte-firma-il-dpcm-11-marzo-2020/14299
(Corona-virus, Conte firma il DPCM), 11 marzo 2020.
15
Kim Jong Il, Opere scelte, vol. XV, Casa Editrice in Lingue
Estere, Pyongyang, 2011, pp. 232-33 ed. fr.
16
P. Cantini, G. Carpi, V. Pili, Stalin il minotauro e la cipolla,
Edizioni Clichy, Prato, 2019, pp. 69-70.
17
A. Ždanov, La
situazione internazionale,
“Politica e ideologia”, Edizioni Rinascita, Roma, 1949. Il
grassetto è mio (P.M.)
18
Ibidem.
19
Kim Jong Il, cit., pp. 235-36.
20
I.V. Stalin, Discorso di chiusura del XIX°
Congresso del PCUS,
14 ottobre 1952. cit.
in Stalin, Sočinenija,
vol. XVI, Izdatel’stvo Pisatel’, Moskva 1997, p. 229
21
V.I. Lenin, L'estremismo, malattia infantile del comunismo,
ed. Lotta comunista, Milano, 2002. 25 Mao Tsetung, Opere
scelte, vol. II, Casa Editrice in Lingue Estere, Pechino, 1971,
pp. 204-05.
22
P. Cantini, G. Carpi, V. Pili, op.cit., p. 115.
23
Aneddoti su Kim Jong Il, vol. I, Casa Editrice in Lingue
Estere, Pyongyang 2013, pp. 67-68 ed. fr. Il grassetto è mio (P.M.)
24
Kim Jong Il, Opere scelte, vol. XIII, Casa Editrice in Lingue
Estere, Pyongyang, 2009, pp. 385-386 ed. fr. Si segnala al lettore
in particolare anche il testo di Kim Jong Il Rendiamo il nostro
paese e la nostra patria ancora più fiorenti, fedeli al proposito
del grande leader compagno Kim Il Sung, Casa Editrice in Lingue
Estere, Pyongyang 2012, p. 6 ed. ing. Il grassetto è mio (P.M.)
25
Cfr. in particolar modo Z. Bauman, Vita liquida, Laterza,
Bari, 2005, pp. 33-48.