Il grande kimilsungismo-kimjongilismo è la giusta via per la sovranità in Europa
SEMINARIO EUROPEO SULLA IDEA JUCHE'
Indipendenza, sovranità e cooperazione internazionale
Sofia, 14-15 settembre 2019
Prefazione
Ci tengo a pubblicare il discorso dell'amico e del compagno Jean-Claude Martini, delegato ufficiale dell'associazione d'amicizia con la Repubblica Democratica Popolare di Corea; meglio conosciuta come Corea del Nord per l'Italia (Korean Friendship Association, KFA).
Jean Claude Martini, illustra brevemente durante un suo discorso pronunciato in lingua inglese ove esplica il fondamentale ruolo svolto dalle Idee del Juche' per l'indipendenza dei popoli e la causa della vittoria del comunismo in tutto il mondo.
Pietro Missiaggia
Vicenza, 24 Marzo 2020
Il grande kimilsungismo-kimjongilismo è la giusta via per la sovranità in Europa
di Jean-Claude Martini,
Delegato Ufficiale dell'Associazione di Amicizia e Solidarietà Italia-RPDC
(sezione italiana della Korean Friendship Association)
Cari compagni ed amici, Per prima cosa, desidero ringraziare i compagni dell'Associazione dei Sociologi di Corea per avermi permesso di parlare a questa conferenza. Vorrei inoltre inviare un caloroso saluto rivoluzionario a tutto il popolo coreano fratello in lotta per costruire un potente e prospero paese socialista sulla loro terra, insieme ai migliori auguri a voi di successo in tutti gli ambiti di lavoro.
La questione della sovranità è sempre stata una questione centrale nei problemi internazionali del mondo moderno. Ma mai come oggi, risolvere questa questione è stato così cruciale ed indispensabile per la rinascita del movimento comunista internazionale ed il progresso della causa
dell'indipendenza globale.
Le forze imperialiste, egemoniche ed i loro lacchè, fanno un gran chiasso sulla “sovranità”, legando arbitrariamente questo concetto al fascismo ed al nazionalismo borghese. Questo serve loro da pretesto per predicare la sottomissione eterna delle masse popolari all'imperialismo, e soprattutto agli imperialismi americano ed europeo, così come alla loro cultura reazionaria e decadente. Il loro scopo principale è corrompere la gioventù instillandole illusioni sul capitalismo e lo stile di vita borghese, facendo una propaganda fuorviante sulla “Generazione Erasmus” quando in realtà solo lo
0,4% della popolazione universitaria può permettersene la partecipazione. La “libertà di viaggiare” e la “libertà di movimento delle persone” sono di fatto privilegi riservati a chi ha i soldi per farlo: non so se sono stato l'unico a notarlo, ma nella mia città, da poco più di un decennio, molte persone
scelgono di restare a casa e non fare viaggi all'estero, perché la crisi capitalista avanza e li perseguita in quanto membri delle masse popolari.
I più zelanti nel diffondere questo veleno ideologico si trovano in grembo alla sinistra borghese, l'ala sinistra della borghesia imperialista: essi sono i sostenitori più fanatici della “globalizzazione”, dei “diritti umani”, dell'economia di mercato, del cosmopolitismo e del liberalismo sia nell'economia che nei costumi. Essi hanno da tempo rinnegato la difesa dei diritti dei lavoratori per giurare fedeltà alle grandi banche, ai capitalisti monopolisti ed all'imperialismo mondiale.
Dall'altra parte, abbiamo la destra reazionaria, la quale profonde una gran quantità di parole vuote e demagogiche sul “patriottismo”, la “difesa della nazione” e la “sovranità”. Io vengo dall'Italia e nel mio paese queste questioni sono all'ordine del giorno, specialmente da quando il governo M5SLega si è formato dopo le elezioni del 4 marzo 2018 ed anche in questi giorni, quando questo governo è infine caduto. Salvini fa un gran parlare “sovranità”, ma ciò che ha fatto è stato, essenzialmente, sottomettersi all'imperialismo USA e al sionismo israeliano. La sua “lotta” contro l'Unione Europea è volta meramente a guadagnarsi il favore del suo padrone americano. Per esempio, uno dei suoi slogan preferiti è «Prima gli italiani!»; ciononostante, centinaia e centinaia di
operai italiani sono stati privati del loro lavoro perché i padroni capitalisti stranieri hanno rilevato le loro fabbriche, mentre altri le chiudono per darsi alla speculazione finanziaria. Quindi, quali italiani dovrebbero venire “per primi” nella retorica di Salvini? Se vi è una risposta a questa domanda (e so
che vi è!), allora il suo slogan dovrebbe essere modificato in «Prima gli italiani ricchi!».
La lotta di noi comunisti in Italia consiste nel portare le masse popolari a comprendere, tramite la loro pratica sociale, la fallacia della propaganda delle nuove forze di destra, radunando e mobilitando le masse e spingendole anche ad esigere dal governo che rispetti le promesse progressiste da esso fatte un anno fa per essere eletto. Ciò mostrerà loro l'impossibilità di ottenere un radicale miglioramento delle loro condizioni di vita nel sistema capitalista. Avendo analizzato la
composizione e le caratteristiche della mobilitazione delle masse in Italia, abbiamo concluso che dobbiamo affidarci sulle organizzazioni operaie e popolari già esistenti, lottare per crearne di nuove e coordinarle in modo da farle agire da nuove autorità pubbliche, lavorando come un “governo dal
basso” auto-imposto. Questo creerà le condizioni sia oggettive che soggettive per far avanzare la rivoluzione socialista, fino all'instaurazione di un sistema socialista nel nostro paese.
Dico spesso, perché è la prima cosa che ho notato quando ho iniziato a studiare la RPDC e l'idea Juche dopo la mia visita al paese nel 2015, che la situazione attuale nel movimento comunista è molto simile a quella della Corea degli anni '30. Ci troviamo ad affrontare molte deviazioni, come il dogmatismo, il revisionismo ed il servilismo. Molti ritengono gli USA e l'UE “baluardi della democrazia”, mentre altri, vedendo l'inganno e l'erroneità di questa idea, sperano giorno e notte che altre superpotenze, come la Russia e la Cina, ci portino la libertà e l'indipendenza dal giogo imperialista. Altri si limitano a seguire pedissequamente le tesi prestabilite e la precedente teoria rivoluzionaria della classe operaia, negando o fingendo di non vedere ciò che non trovano nelle opere di Marx, Lenin o Mao. È proprio per questo motivo che studiare la brillante teoria kimilsungista-kimjongilista è di particolare importanza per noi: confutando queste attitudini erronee nel corso della pratica rivoluzionaria, ci tornano alla mente le gesta del Presidente Kim Il Sung il quale combatté coloro che, dopo la liberazione della Corea, predicavano la creazione di una
“democrazia” di tipo americano piuttosto che una dittatura del proletariato di stampo sovietico. La lotta del popolo coreano per difendere ed applicare l'idea Juche è un esempio per tutti noi, e non è certamente un caso che in questi ultimi anni la diffusione e lo studio del kimilsungismokimjongilismo si stiano intensificando. Noi dell'Associazione di Amicizia e Solidarietà Italia-RPDC stiamo traducendo un gran numero di opere dei grandi dirigenti della Corea socialista, pubblicandole sui nostri siti web e sulle nostre piattaforme sociali, con eccellenti risultati ed una grande quantità di condivisioni. Il nostro obiettivo non è solo quello di far conoscere le idee rivoluzionarie del Presidente Kim Il Sung e del Presidente Kim Jong Il, ma fornire una base ideologica per superare l'opportunismo, il revisionismo, il dogmatismo ed il servilismo nel nostro paese, per rendere il nostro popolo conscio del fatto che il futuro ed il destino dell'Italia dipendono solo da lui.
Solo noi italiani possiamo forgiare il destino del nostro paese e scegliere il nostro futuro, se agiamo da padroni di essi. La dipendenza e l'affidamento su altri, come mostra la nostra storia, ha portato e porta solo alla rovina della nostra nazione, della nostra cultura, del nostro paese. Inoltre, l'epoca attuale pone una serie di problemi che non hanno potuto essere affrontati o risolti dalla precedente teoria rivoluzionaria della classe operaia; è per questa ragione che il kimilsungismokimjongilismo, che la ha arricchita e dialetticamente sviluppata portando il pensiero comunista ad
un nuovo e superiore stadio, è la teoria rivoluzionaria più scientifica, avanzata e sviluppata della nostra era. È per questa ragione che studiarlo è imperativo per ogni comunista che voglia essere attivo protagonista e dirigente della lotta rivoluzionaria che sta montando in tutta Europa.
Il Presidente Kim Il Sung prestò una grande attenzione, specialmente negli ultimi anni della sua vita, alla questione della sovranità e della lotta dei popoli europei per ottenerla. Egli disse al Segretario Generale del Partito Laburista d'Irlanda, in visita a Pyongyang nel 1988:
«Avete appena dichiarato che i paesi capitalistici europei insistono più che mai sulla necessità di definire la loro politica in base alla propria volontà. Io vi dirò che i partiti comunisti ed operai dei paesi capitalistici devono prefiggersi di lottare per
l’indipendenza completa dei rispettivi paesi come programma d’azione immediato.
Il primo compito di un partito è consentire al proprio paese di esercitare la completa sovranità politica, scalzando ogni dominio straniero. Garantire l’indipendenza politica al proprio paese riveste un’estrema importanza. Pertanto i partiti dei paesi capitalistici devono lottare per l’effettiva indipendenza politica del proprio paese, al riparo da ogni controllo delle grandi potenze, e all’uopo formare un fronte comune con tutte le forze patriottiche.
Lo stesso dicasi per voi, per il vostro partito, se volete instaurare il regime socialista a casa vostra. È questo il compito primordiale che oggi incombe su di voi, penso» .
Queste preziose indicazioni, formulate solo 31 anni fa, rivelano tutta la loro attualità, vitalità ed importanza nella nostra lotta per l'indipendenza, la sovranità ed il socialismo. Non dobbiamo temere accuse inopportune di “nazionalismo”, poiché la teoria comunista, grazie all'infaticabile lavoro del
geniale pensatore che fu il Presidente Kim Jong Il, ha chiarito definitivamente anche questa questione, nel 2002. Egli disse:
«Nessuno potrebbe essere felice, vedendo la sovranità della propria nazione calpestata e il carattere nazionale disprezzato. Amare la propria nazione, curare le sue tipicità ed i suoi interessi, desiderarne la prosperità, sono il sentimento e la psicologia comuni dei membri di una nazione. Il nazionalismo riflette questo sentimento e questa psicologia.
In altre parole, il nazionalismo è l’ideologia che sostiene l’amore per la nazione e la difesa dei suoi interessi. Da quando il popolo traccia il proprio destino vivendo unito in
uno Stato-nazione, l’autentico nazionalismo costituisce il patriottismo. La natura progressista del nazionalismo risiede nel fatto che esso è una ideologia patriottica che sostiene la difesa degli interessi nazionali. […] Dobbiamo distinguere chiaramente tra vero nazionalismo, che ama la nazione e ne difende gli interessi, e nazionalismo borghese, che difende gli interessi di classe della borghesia. Il nazionalismo borghese si
manifesta come egoismo nazionale, esclusivismo nazionale e come sciovinismo da grande potenza nelle relazioni tra paesi e nazioni; esso è reazionario, crea antagonismo e disaccordo tra i paesi e le nazioni e ostacola lo sviluppo di relazioni amichevoli tra i vari popoli del mondo».
La teoria rivoluzionaria è così sviluppata, e la storia delle rivoluzioni così ricca, che non c'è più bisogno di un'Internazionale Comunista che diriga la rivoluzione mondiale: ogni partito ha oggi tutti gli strumenti per guidare in piena autonomia la rivoluzione nel proprio paese. Sta a quel partito stesso darseli e valorizzare la forza spirituale delle masse per dirigere la rivoluzione alla vittoria.
Alcuni dogmatici e revisionisti tentano di convincere i comunisti che un'Internazionale Comunista è essenziale: ciò equivale ad aspettare che la rivoluzione ci venga portata da fuori. Questo significa paralizzare le forze rivoluzionarie del paese. È una dannosa tendenza attendista che dobbiamo
risolutamente sconfiggere. «Il padrone della rivoluzione del paese è il popolo di quel paese»: questo è un grande principio kimilsungista che il Partito del Lavoro di Corea ha invariabilmente custodito in tutta la sua storia. È ciò che gli ha permesso di emergere vittorioso nella lotta antirevisionista da
esso condotta negli anni '60 contro il revisionismo kruscioviano e nella lotta interna contro la linea seguita dagli elementi controrivoluzionari, frazionisti ed antipartito negli anni '50 e '60.
Che cosa, dunque, significa la “lotta per la sovranità in Europa”? Tenendo presente che i principali paesi dell’UE sono paesi imperialisti (cioè paesi capitalisti all’apice del loro sviluppo), e che tra i paesi imperialisti stessi sussiste uno stretto sistema gerarchico, lottare per la sovranità significa
cacciare le basi militari della NATO e distruggere l’Euro, difendere l’apparato produttivo nazionale dalle chiusure e dalle delocalizzazioni, nazionalizzare le sue principali leve (a cominciare dalle grandi banche) e farle funzionare negli interessi e sotto il controllo degli operai. Significa denunciare tutti i trattati ed i patti che danneggiano gli interessi del popolo, significa difendere l’ambiente dallo sfruttamento delle multinazionali. Significa sfruttare le contraddizioni tra i gruppi
imperialisti nell’interesse della nostra causa comune, creando decine di Brexit in tutta Europa, ma senza le Theresa May, i Boris Johnson e gli altri rappresentanti della classe sfruttatrice capitalista.
Perché, infine, dobbiamo innalzare la bandiera del kimilsungismo-kimjongilismo? Perché il kimilsungismo-kimjongilismo è lo stadio più alto che la scienza comunista ha raggiunto sino ad oggi. Nell'analizzare e valutare il marxismo-leninismo, il Presidente Kim Jong Il ha sempre mantenuto posizioni giuste e di principio, senza deviare né nel nichilismo né nel dogmatismo. Il kimilsungismo-kimjongilismo è l'evoluzione perfetta e più dialettica del marxismo-leninismo, allo stesso modo di come il marxismo è stato l'evoluzione scientifica e superiore dell'hegelismo. Penso che i contributi del kimilsungismo-kimjongilismo all'arricchimento della scienza comunista possano essere riassunti come segue:
1) Il ruolo principale dell'uomo nella rivoluzione e nell'edificazione;
2) La definizione di indipendenza, creatività e coscienza come attributi fondamentali dell'essere sociale che forgia in autonomia il proprio destino;
3) Il ruolo del leader nel processo rivoluzionario e nella costruzione del socialismo;
4) La ridefinizione della questione nazionale e l'essenza e il significato del nazionalismo;
5) La riconduzione su binari scientifici e concreti del materialismo dialettico e del principio di unità e lotta degli opposti;
6) La ridefinizione creativa su base pratica della questione della classe dirigente della rivoluzione e dell'appartenenza di classe;
7) L'indipendenza come cardine di ogni azione del partito comunista sia sul fronte interno che su quello estero;
8) La questione della successione: il leader non deve limitarsi a ereditare il lascito ideologico del suo predecessore, ma anche e soprattutto acquisirne i tratti e le virtù morali;
9) I comunisti dirigono la rivoluzione basandosi sulle proprie forze e sulla propria responsabilità e partendo dalle specificità del contesto in cui operano, non su ordine di qualcun altro.
I grandi dirigenti hanno sempre detto che questa è l'era dell'indipendenza: non si sono discostati da questa convinzione neppure quando il socialismo è caduto in vari paesi. Al contrario, essi ne hanno fornito la più scientifica analisi mai vista già in quegli anni. Che se ne abbia coscienza o no, la ivoluzione oggi si muove secondo i principi del kimilsungismo-kimjongilismo, e questo dimostra più di ogni dissertazione filosofica il carattere scientifico di questa teoria!
Viva la gloriosa RPDC, guidata dal Partito del Lavoro di Corea con alla testa il compagno Kim Jong Un!
Viva l'invincibile amicizia tra il popolo coreano ed il popolo italiano, tra la Corea e l'Europa!
Viva il grande kimilsungismo-kimjongilismo!